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1918 zeichnete ein Team von Linguisten und Musikwissenschaftlern die Stimmen von Soldaten aus Ländern, die Feinde Deutschlands waren, auf einem Grammophon und einem Phonographen in deutschen Gefangenenlagern auf. Einhundert Jahre später wurden die akustischen Spuren italienischer Gefangener, die in zwei Tonarchiven in Berlin aufbewahrt wurden, von Ignazio Macchiarella und Emilio Tamburini, in diesem erstmals in Deutschland präsentierten Band gesammelt und untersucht.

Custoditi nel Phonogrammarchiv dell’ Ethnologisches Museum e nel Lautarchiv della Humboldt Universität di Berlino, questi materiali costituiscono a tutt’oggi la più antica collezione sonora su scala nazionale di voci di italiani “comuni” né politici né musicisti di professione che sia nota e per questo rappresenta un fondo di straordinaria importanza dal punto di vista storiografico, linguistico ed etnomusicologico. Ma, oltre ad essere una delle più importanti fonti di documentazione storica e scientifica, le registrazioni rappresentano anche una tanto viva quanto rara testimonianza di quello che fu la Grande Guerra per i soldati che la combatterono. Un evento traumatico ed epocale nella storia europea, la cui portata , grazie alle voci di giovani uomini che ne avevano fatto (e ne stavano ancora facendo, in quanto prigionieri) esperienza diretta, assume nei documenti registrati una forma più viva e vivida che mai.

 

Presentazioni di Dr. Britta LangeProf. Dr. Antonio LucciEmilio Tamburini (Humboldt-Universität zu Berlin) e Prof. Ignazio Macchiarella (Università degli Studi di Cagliari)
 
Dibattito con Prof. Dr. Sebastian Klotz (Lautarchiv der Humboldt-Universität zu Berlin) e Dr. Albrecht Wiedmann (Berliner Phonogramm-Archiv, Staatliche Museen zu Berlin)

Introduzione e moderazione: Prof. Dr. Maria Carolina Foi (Istituto Italiano di Cultura di Berlino) e Prof. Dr. Lorenzo Filipponio (Humboldt-Universität zu Berlin)

 

15.06., 19:00 sine tempore
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